Abbigliamento e strumenti
Tutte le confraternite si contraddistinguono per il colore, più che per la forma dell'abito, essendo i confratelli (o "fratelloni") vestiti generalmente di un camice, anticamente sacco o saccone, perché di tela ruvida come il saio francescano che può esserte di vari colori: il bianco per ricordare la calce usata durante le epidemie da quelli che trasportavano o curavano gli appestati; il rosso per l'accoglienza dei pellegrini negli anni di giubileo; il nero per l'assistenza ospedaliera e i funerali; azzurro, celeste, verde o combinato per rappresentare le professioni e i mestieri. I confratelli poi stringono ai fianchi un cordone (o cingolo) di vario spessore, intreccio, colore, con grosse nappe alle estremità. Sul petto è cucito il distintivo (o emblema) un medaglione tondo od ovale con dentro dipinto o ricamato il santino: immaginetta sacra di una croce, una Madonna, un santo cui si richiama l'associazione. Sulle spalle la mozzetta (una mantellina che copre metà avambraccio con o senza cappuccio) in genere di colore diverso dal camice. A mo' di bandoliera alcuni indossano la fascia, una specie di stola di vario colore e con l'emblema della confraternita o il grado del confratello.
L’abito della nostra confraternita come da tradizione, è composto da un camice bianco legato in vita da un cordone rosso con due pennacchi alle stremità, da una cappa o mozzetta di color rosso; un medaglione con relativo collare rosso con l’immagine propria della confraternita: il Santissimo Sacramento presentato secondo le specie eucaristiche con ai lati due angeli adoranti e la corona di spine unita alle cinque piaghe di NSGC. Le donne faranno uso del solo medaglione col relativo collare rosso. Il priore e gli altri ufficiali nei momenti pubblici recano sull’abito stesso i segni distintivi del loro servizio: la cappa del priore e il cordone saranno bordati con doppia trina dorata, potrà fare uso della mantella del medesimo colore.
Altro elemento caratteristico dell'abbigliamento è il bossolo, un supporto a forma di bicchiere di cuoio fissato alla cintura, adatto a sostenere i vari arredi o strumenti liturgici astili durante la processione. Ancor più caratteristica è la buffa: il cappuccio totale con due fori per poter vedere, che nasconde l’identità di chi lo indossa, ma che ha un significato profondo: l'anonimato del volto equivale al livellamento delle classi sociali e dell'eventuale dignità del personaggio. Si dice che anche qualche papa abbia indossato il cappuccio per servire i poveri, senza esserericonosciuto.
L’abito della nostra confraternita come da tradizione, è composto da un camice bianco legato in vita da un cordone rosso con due pennacchi alle stremità, da una cappa o mozzetta di color rosso; un medaglione con relativo collare rosso con l’immagine propria della confraternita: il Santissimo Sacramento presentato secondo le specie eucaristiche con ai lati due angeli adoranti e la corona di spine unita alle cinque piaghe di NSGC. Le donne faranno uso del solo medaglione col relativo collare rosso. Il priore e gli altri ufficiali nei momenti pubblici recano sull’abito stesso i segni distintivi del loro servizio: la cappa del priore e il cordone saranno bordati con doppia trina dorata, potrà fare uso della mantella del medesimo colore.
Altro elemento caratteristico dell'abbigliamento è il bossolo, un supporto a forma di bicchiere di cuoio fissato alla cintura, adatto a sostenere i vari arredi o strumenti liturgici astili durante la processione. Ancor più caratteristica è la buffa: il cappuccio totale con due fori per poter vedere, che nasconde l’identità di chi lo indossa, ma che ha un significato profondo: l'anonimato del volto equivale al livellamento delle classi sociali e dell'eventuale dignità del personaggio. Si dice che anche qualche papa abbia indossato il cappuccio per servire i poveri, senza esserericonosciuto.
Tra gli strumenti principali delle confraternite ricordiamo: la croce di confraternita e la croce penitenziale. La prima, che può essere anche di semplici assi di legno laccate di nero e aniconica, cioè senza la figura di Cristo, si distingue pure per una striscia di tessuto (fusciacco) sovrapposta ai bracci della croce; la seconda a forma di tronco d'albero (cava all'interno) è di dimensioni più o meno gigantesche ed è sempre aniconica, può essere portata a spalla, oppure inserita nel bossolo, in questo caso è fornita di manici per mantenerla in equilibrio.
Altri strumenti caratteristici sono: il fanale, sinonimo di lanterna, in genere montato su bossolo, è finalizzato a contenere un lume di cera, procede a coppia e affianca il corteo; la mazza è un alto bastone impugnato dai membri della confraternita lungo il corteo e reca alla sommità un pomo, o una paletta che raffigura il santo patrono o l'emblema dell'associazione, se il corpo della mazza è rivestito di velluto rosso con decorazioni d'argento allora è detta virga rubra; l'ombrellino è utilizzato come segno di riverenza per coprire il SS. Sacramento, oppure la persona del vescovo o di un porporato presente ed è bianco per le processioni eucaristiche, di altri colori a seconda dei personaggi; il baldacchino mobile, invece, è un drappo rettangolare variopinto (guarnizione) montato orizzontale su un'armatura retta da quattro a otto aste tenute da altrettanti fratelli e copre per riverenza le reliquie dei santi patroni; il gonfalone invece è un drappo verticale, ornato di figure e iscrizioni, appeso a un bastone orizzontale, da cui pendono ai lati cordoni con nappe, fissato su un'asta, libera o in bossolo, che rappresenta l'associazione; una dimensione particolare ha lo stendardo, un drappo di grandi dimensioni, sorretto da lunghe aste di legno, tenuto in equilibrio con funi, rappresentante scene delle storie sacre; diverso infine è il vessillo, una sorta di bandiera, che reca impresse immagini sacre in rapporto al titolo della confraternita.