Il lato del Rosario

 

 

Vi sono rappresentati in fogge tipiche ma eleganti la Vergine del Rosario che tiene in grembo il Bambino il quale stringe nela mano la corona.
La figura di san Domenico, del fondatore dei Domenicani è proposta secondo l'iconografia tradizionale che lo vede, rivestito dell'abito dell'ordine, compiere il gesto tipico del predicatore – alza il suo dito indice verso il cielo. Tiene il libro della Sacra Scrittura, compagno inseparabile di viaggio. Il libro è un invito alla meditazione, allo studio, alla predicazione caratteri propri dell'ordine domenicano. Il cane che sta ai suoi piedi con una torcia in bocca richiama la visione della madre di S.Domenico, che aveva visto sé stessa dare alla luce un piccolo cane che incendiava tutta la terra, prefigurando quanto avrebbe fatto suo figlio con la forza della sua predicazione, e poi i suoi seguaci i Dominicani/Domini canes, i cani del Signore.
L'altro santo domenicano è Vincenzo Ferrer. Rappresentato anch'egli nell'iconografia tradizionale che lo vede con una fiamma ardente sul capo un giglio nelle mani e le ali sulle spalle. Instancabile predicatore dalla foga apocalittica operò alacremente per porre fine allo scisma d'occidente esortando il papa avignonese all'obbedienza.


   

    

     Il lato del SS.mo Sacramento 

 

 

Vi sono raffigurati gli apostoli Filippo e Giacomo il Minore ai piedi della Madonna del Pozzo, titolare della chiesa parrocchiale, che sta sotto la cura della Confraternita del SS.mo Sacramento. Lo schema compositivo ricalca quello del dipinto dell’altare, posto nel transetto della chiesa, a destra. Le figure degli apostoli riprendono puntualmente il modellato di alcune delle statue poste nelle grandi edicole borrominiane della navata centrale della basilica di S. Giovanni in Laterano. Entrambe riproducono gli elementi tradizionali dell’iconografia dei due santi: Filippo imbraccia la croce del suo martirio, e schiaccia col piede la testa del dragone; Giacomo tiene nella mano sinistra la sua lettera, e, nell’altra, il bastone del follatore di stoffe  col quale venne finito dopo essere stato scaraventato giù dalle mura tempio di Gerusalemme.
in basso a destra, si può riconoscere lo stemma del Card. de Bernis.